get paid to paste

riciclare e smaltire grassi e olii esausti,...

[tpsize=5]¿Dove butti l'olio [/tpsize][tpsize=2]dopo averci fritto qualche cibo per te e famiglia o per i clienti del tuo ristorante[/tpsize][tpsize=5]??! E presumi di andare avanti così incoscientemente?![/tpsize]
[tpsize=1]E se tu e famiglia e ristorante cinese non impiegate in cucina anche l'olio dei sottolii, dove lo mettete?
E tu, artistoide più o meno aristocratico e gasato, che dipingi a olio, ti senti escluso?!
Gli enti commerciali (tra cui i ristoranti) dovrebbero già saperlo per legge: DL 152/06, art.233, e devono rivolgersi a servizi di smaltimento speciali.
Quindi questa pagina dovrebbe servire per i consumatori.[/tpsize][tpsize=3]

Alcuni, troppi, buttano gli olii di scarto nel lavandino o in qualche scarico. MALE!
Attenuante: nessuno ci aveva spiegato come smaltirli decentemente-sanamente-bene-civilmente-ecologicamente!
Né in famiglia né all'asilo né a scuola né in chiesa e tantomeno all'oratorio! :-(

[/tpsize][tpsize=5][tpcolor=#9932CC][tpb]MA[/tpb][/tpcolor] da oggi [tpcolor=#9932CC][tpb]puoi[/tpb][/tpcolor] scegliere tra le seguenti [tpb][tpcolor=#9932CC]OPZIONI[/tpcolor] civili-ecologiche-convenienti per [tpcolor=#9932CC]smaltire o riusare OLII E GRASSI MINERALI, VEGETALI, E ANIMALI[/tpcolor]!: [/tpsize][tpsize=7]↓↓↓[/tpb][/tpsize][tpsize=3]
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[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Conferirli ad una [tpcolor=#A0522D]ricicleria[/tpcolor] pubblica o privata: diventeranno biodiesel o saranno usati come combustibili! (E forse in piccola parte e solo gli olii biodegradabili saranno compostati: chissà?).
► Almeno gli [tpcolor=#FF0000]olii MINERALI[/tpcolor] e i [tpcolor=#FF0000]SOLVENTI APOLARI SINTETICI[/tpcolor]! 
Almeno chiedi a un'officina meccanica di tenerseli e smaltirli loro: finché dura il folle sistema di far pagare per il conferimento dei rifiuti (mentre viceversa a livello industriale i residui già oggi ▬ 2013 d.C.▬ sono pagati, purché almeno minimamente differenziati) sarebbe normale che ti chiedessero un contributino, però sarebbe a risparmio per l'ambiente: sono spese che dovrebbero essere già tassate alla prima produzione, e viceversa i residui riciclabili se ben differenziati sarebbe equo pagare a chi li produce, certo che finché la gente tratta i residui come spazzatura, con spregio, e li confonde, non deve sorprendere che i residui pseudodifferenziati siano sottoutilizzati o bruciati.
Oli minerali e solventi chimici ribadiamo che occorre raccogliere e conferire separatamente da quelli organici biodegradabili, perché necessitano trattamenti diversi per il riuso, e ,se sparsi, inquinano diversamente (peggio) da quelli organici.
Informarsi per la TREMENTINA, che è di origine vegetale ma ha forte somiglianza con solventi sintetici; fino a prova contraria la smaltiremmo tra i GRASSI ORGANICI (VEGETALI E ANIMALI).
► Analogamente, gli oli e grassi organici (vegetali o animali) puoi proporre a un ristorante!
I ristoranti sono obbligati a raccogliere gli oli avanzati (tipicamente di fritture e sottoli) e a conferirli separatamente alle riciclerie.
► Numero verde telefonico per il riciclaggio di olii e grassi: 800-863048:
CONSORZIO OBBLIGATORIO DEGLI OLI USATI, http://www.coou.it , Via del Giorgione 59 - 00147 Roma Tel. 06596931 Fax 065413432. Dovrebbero poterti informare sulla ricicleria più vicina.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Lasciare raffreddare un po' (volendo essere sicuri che non deformi la plastica) e versare gli olii (o lo strutto o il burro ecc.) in [tpcolor=#A0522D]cartocci plastificati[/tpcolor] ([/tpsize][tpsize=2]che alcuni chiamano tetrapack perché eredi di quelli a forma teraedrica degli anni 1970 d.C., e che dagli anni 1980 d.C. sono a forma di prismi a base quadrata e usati per contenere latte brodi e succhi di frutta più e meno additivati di zuccheri e sostanze sintetiche[/tpsize][tpsize=3]), ma vanno bene anche [tpcolor=#A0522D]bottiglie di plastica[/tpcolor]; chiuderle, e riporle tra i residui misti ("spazzatura non riciclabile") o ,se c'è tale raccolta, tra i residui "secchi" (destinati a inceneritori o termovalorizzatori).
I summenzionati [tpb]cartocci[/tpb] di carta accoppiata con metallo e plastica sono a nostro avviso preferibili per chi li avesse comprati per altri scopi poiché sono tra le cose meno riciclabili che vi siano,[/tpsize][tpsize=2] quindi tantovale bruciarle; in alcuni distretti geografici, Comuni e agenzie di trattamento dei residui hanno organizzato in modo che si possano buttare insieme alla cartaccia, ma arguiamo che abbiano disposto così perché la gente è scema e li buttava tra la cartaccia comunque, e desumiamo che abbiano organizzato il modo per separarli a mano o a macchina, o di recuperarne la carta mettendoli a mollo a lungo...[/tpsize][tpsize=3]
I contenitori di [tpb]vetro[/tpb] riteniamo meno preferibili poiché il vetro s'impiastra sui fondi degl'inceneritori diminuendone l'efficacia, e si può scrostare ma ciò facendo si logorano.
Quest'opzione di raccolta dell'olio vale altresì per tutti i
[tpb][tpcolor=#FF0000]SOLVENTI APOLARI[/tpcolor]:[/tpb] inclusa la trementina, e gli [tpb][tpcolor=#FF0000]APOLARI MINERALI[/tpcolor]:[/tpb] acquaragia, benzina, avio, kerosene, vaselina...
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Modiche quantità di olii ecc. grassi puoi raccogliere tramite [tpcolor=#A0522D]cartaccia[/tpcolor], ad es. di giornale, o con carta da cucina (meglio se già sporca), o con fazzoletti o tovaglioli cartacei...
La carta serve anche per raccogliere i residui di olio da padelle e tegami quando si ha tempo per una scolatura protratta (o una centrifugazione).
Barattoli vitrei sporchi d'olio (non con sgocciolanti però!) suppongo che siano riciclabili come vetracci senza grandi problemi poiché i residui oleosi brucerebbero alle temperature di lavorazione del vetro. Non così per i barattoli di plastica. Piuttosto butterei tutto tra la spazzatura mista o laverei con un po' di detersivo.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] [tpcolor=#A0522D]Rifriggerli![/tpcolor]: filtra gli olii (=l'olio) attraverso un colino e ,se vuoi fare il pignolo, attraverso una graza o una stoffa bianca, e butta via le impurità; l'olio così depurato collocalo in un contenitore e, dopo aver rabboccato olio nuovo, riutilizzalo per la prossima frittura.
Come credi che facciano nelle friggitorie e nei ristoranti? e li paghi pure!
Ci ha impressionato un commentatore che merita la citazione integrale per la stranezza anche lessicale:
«[tpi]Io da quando abito da solo circa 20 anni l'ha cambiato una sola volta ,solitamente lo rimetto nel barattolo e ci friggo la volta dopo ,ma non prendetemi per matto,ovviamente lo filtro tutte le volte dalle impurità,visto mai farina che si deposita ,un pezzetto di frittura ecc,ecc,inquino pochissimo e non devo ricordarmi di ricomprare sempre il barattolo d'olio per friggere.[/tpi]»
(da http://www.overgrow-italy.nl/forums/open-space-vf4/dove-butti-lolio-di-frittura-della-padella-vt12297.html )
Tuttavia meglio non rischiare danni né per l'ambiente né per il fegato o il cervello:
vedi anche per altro l'intervento di Jaco sulla pag. seguente che è
https://www.overgrow-italy.nl/forums/open-space-vf4/12297-dove-butti-lolio-di-frittura-della-padella-2.html
: scaldandosi oltre un tot si forma acroleina, una sostanza tossica. L’olio fritto è definito “esausto” avendo subìto una trasformazione chimica quand'è un fluido denso, appiccicoso, di colore rosso-bruno o giallo e con un odore sgradevole (fonte: http://natura.forpassion.net/2010/07/19/l%E2%80%99olio-fritto-dove-lo-metto-ecco-come-smaltirlo-in-modo-eco/ ), quindi rifriggi pure, ma non esagerare come ha fatto quel commentatore. Del resto anche la prima frittura non è di per sé una manna pel fegato: piuttosto una mannaia! e si dovrà occupare il fegato a smaltire!
 Se proprio vuoi [tpb]friggere,[/tpb] meglio oli già saturi: di cocco o di palma o di arachidi, o pure di oliva ma perché più facilmente trovabile di buona qualità e non coltivato su latifondi desertificanti.
 Acroleina, acrillamide, i composti di Mailard: stanno in cibi fritti o bruciacchiati; se ingeriti e assorbiti, si legano ai recettori RAGE del tessuto connettivo e dell'endotelio vascolare, infiammano, e inducono arteriosclerosi. Ma qua non è sede di discorsi salutistici.
 [/tpsize][tpsize=2]Altra divagazione su usi strani di oli: ricordo un video su un cinese in Cina che raccoglieva da un tombino aperto i grassi galleggianti sul liquame fognario, per sceverarli dal resto del liquame e usarli in cucina... mi pare un ristorante cinese in Cina... per gli stranieri che faranno? di meglio, certo... ma un caso non fa testo!
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] [tpcolor=#A0522D]Bruciarli[/tpcolor] in proprio!
• insieme alla [tpcolor=#A0522D]legna[/tpcolor] nel caminetto
• in [tpcolor=#A0522D]lampade[/tpcolor] ad olio
• [tpcolor=#A0522D]mescolati o in sostituzione del gasolio nella caldaia...
e nei motori diesel ![/tpcolor], ma soltanto negli stati dov'è permesso! In Italia non è legale, forse perché non ci si pagherebbero le tasse specifiche dei combustibili da autotrazione. Ma ,dove è legale, chiedete a forum di fuoristradisti (quelli italiani che ne parlavano sono diventati segreti nel 2005 d.C., o quando fu che esplose il caso massmediale e il divieto e le multe). Ricordo la nozione che d'estate l'olio vegetale è addirittura migliore del gasolio, e viceversa ho sperimentato a lasciare una tanichetta da un litro di gasolio per alcuni anni, e si raccoglie sul fondo una morchia, non ci avevo badato prima, ma mi sa che già dopo qualche mese si vedrebbe la morchia.
Fino al 5% non dovrebbero esserci problemi neppure d'inverno. Anche d'estate (o diciamo "ai tropici", dove dura di più) NON sostituire di colpo il gasolio con olio vegetale, poiché la morchia accumulatasi nel motore si staccherebbe "tutta insieme" con intasamenti spiacevoli. Inoltre, con alcuni motori diesel prodotti da circa il 2005 d.C., potrebbe non essere mai adatto l'olio vegetale.
Sicuramnente l'olio fritto va filtrato, almeno per i motori.
Rudolf Diesel aveva concepito il motore per olio vegetale. I petrolieri non erano d'accordo. Un tale ha raccontato che dagli USA era commercializzato un dispositivo per preriscaldare l'olio, nei climi freddi.
Con un litro di olio di frittura una famiglia potrebbe contribuire a far camminare uno scuolabus per circa 15 chilometri ( fonte: http://natura.forpassion.net/2010/07/19/l%E2%80%99olio-fritto-dove-lo-metto-ecco-come-smaltirlo-in-modo-eco/ ).
► http://www.youtube.com/watch?v=hoL8Op7431o "Olio di frittura nel motore diesel.": questo video dovrebbe comparire già in questa pagina ed apparentemente è preso dalla RAI.
[tpvideo=youtube]http://www.youtube.com/watch?v=hoL8Op7431o[/tpvideo]
A  0',36" compare "Mattia Sanna - www.eco2tour.com"
http://www.youtube.com/watch?v=Up5ciiIekSI "TGR3 Leonardo - Olio da Cucina nei motori a Gasolio ? - Ottima idea !!!": il prezzo ,nel 2010 d.C da un venditore di cibi fritti che pubblicizzava anche la vendita dell'olio fritto, era 0,25 $ / 3,79 litri.
Negli USA con 700€ (del 2011 d.C) ti modificano il motore per poter utilizzare l'olio di frittura come combustibile.
L'olio per frittura può essere utilizzato su macchine precedenti il 1999 e funziona benissimo senza inquinare. (Fonte: http://www.overgrow-italy.nl/forums/open-space-vf4/dove-butti-lolio-di-frittura-della-padella-vt12297.html )
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Farci del [tpcolor=#A0522D]sapone[/tpcolor]: vedi http://sapone.ilbello.com/100.php (di cui trovo notevole tra altro il foglio elettronico http://sapone.ilbello.com/convertitore.php ) ; per lo sventurato caso che sito fosse inaccessibile, il contenuto è copiato su
http://tny.cz/a8ff18d8
che espone anche altri discorsi sulla saponificazione. Il procedimento richiede, sembra, almeno un'ora, + un paio di giorni di "stagionatura" qualora si voglia usare il sapone anche per la pelle. Esplicito che è possibile saponificare nondimeno con olii fritti.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Usi [tpcolor=#A0522D]cosmetici, lenitivi, addirittura "terapeutici" [/tpsize][tpsize=1]con forzatura lessicale in stile pubblicitario o di titoli giornalistici[/tpsize][/tpcolor][tpsize=3]: non tanto per gli olii fritti quanto per gli olii scolati da sottolii preconfezionati: considerare che le cremine cosmetiche potrebbero non essere migliori, anzi se sono a base di paraffina o vaselina anziché spalmarti olio minerale ti spalmeresti almeno qualcosa di biodegradabile. La medicina ayurvedica attribuisce notevole importanza all'oliazione cutanea, e medici ayurvedisti dicono che la pelle dovrebbe stare a contatto con sostanze che possono anche essere ingerite, salvo che anche con burro vecchissimo (purché chiarificato: il cosiddetto ghee): addirittura l'esercito indiano ha riserve di ghee vecchio di cent'anni per curare ferite e lividi (fonte: dr.a Basiliza Querimint, laureata in medicina in India, con specializzazione in ayurveda (o almeno così asseriva circa nel 2005 d.C.)).
[tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor] Ancora secondo l'ayurveda, sarebbe buona pratica igienica sciacquarsi la bocca con olio quotidianamente per un paio di minuti (o fino a 5, ma secondo un'altra scuola da almeno 5 e al massimo 20 minuti) e poi meglio sputare l'olio: in questo modo si attirerebbero tossine dalle mucose orali all'olio, e contemporaneamente l'olio le nutrirebbe, e in definitiva dopo un tot di tale pratica si otterrebbe una pelle del viso morbida come se fosse pasciuta da cremine dall'esterno. (Fonte: dr. Vaidya Swami Nath Mishra, cfr. http://www.yogamilano.it , circa 2011 d.C.; e "Oil pulling" su Wikipedia e altrove: https://www.google.it/?q=%22oil%20pulling%22 
Meglio se riesci a farti passare l'olio anche tra i denti, comprimendolo o succhiandolo da una parte all'altra).
Sarebbe meglio lavarsi i denti con olio vegetale piuttosto che con dentifricio di tensioattivi. Basterebbero acqua e filo interdentale e magari spazzolino, ma già che ci si è piace aggiungere sostanze per complicarsi la vita, e questa è la ragione per cui i dentifrici con tensioattivi e pure i pochi (al 2011 d.C.) altri senza detersivi derivati da petrolio si sbracciano a decantare la presenza di estratti di questo o di quello o fosfati, fluoro, cromo, e balle varie, redbull ecc.; allora perché non mettere sullo spazzolino o in bocca (prima di ficcarci lo spazzolino) olio?
Prova: se davvero fa male, allora meglio non solo sgocciolare i sottoli da cui l'hai tratto, ma proprio centrifugarli o non comprarli proprio! Può giovare non solo psicologicamente aggiungere (ad oli da condimento, oppure soltanto all'acqua o persino a secco) gocce di olii eterei: quelli di Melaleuca e di Cajeput e di Abete non "bruciano" neppure puri; tra quelli che "bruciano" di più sono di Timo e di Origano, ma basta diluirli adeguatamente; non usateli puri su mucose od occhi! Sugli occhi neppure quelli più "delicati"! (Forse sì ma diluitissimi... concentrarli fai in tempo a fare nuove prove, ma ogni occhio costa "un occhio della testa": "stacci all'occhio"!)
  Poi gli oli dalla bocca si sputano... valuta tu se sputarli in pattumiera o in un vaso di fiori acidofili o nel lavandino e quindi in fogna, ma almeno dopo essere stati usati (e inevitabilente avranno un po' emulsionati dalla tua saliva).
  Se sputi in uno scarico piccolo come del lavabo o del bidet, oltre all'inquinamento da emulsione imperfetta, rischi che ti otturi: non è chiaro il meccanismo, forse perché si appiccica al tubo e su esso olio aderiscono a loro volta particelle alimentari, pezzetti di verdura ed altre robette.
Per sturare uno scarico intasato da olio, versaci acqua caldissima o bollente: non occorre neppure la soda caustica a tal fine, però la soda saponificherebbe e quindi non lo lascerebbe galleggiare e asfissiare l'acqua sottostante. Qualcuno ha asserito che anche la candeggina aiuterebbe a sturare.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Sperimentare olii per [tpcolor=#A0522D]pulizia e ingrassaggio[/tpcolor] di oggetti, ad es. di scarpe di pelle, e oggetti di legno: mobili da esterni.
Varie sporcizie sono asportabili più facilmente con olii densi che con solventi volatili: ad es. i rimasugli di collanti delle etichette adesive: si può stare ore a strofinarle con detersivi e sgrassatori ionici non ionici ecc., ma bastano pochi secondi con olii. (Sì, anche la carta vetrata basterebbe). Anche le (macchie di) cere sono liposolubili.
Solitamente i mobili sono trattati con cere e con olio di lino cotto (: fritto), che polimerizza rapidamente e perciò impermeabilizza. Il legno impregnato con [tpcolor=#FF0000]olii minerali[/tpcolor] diventa più resistente agli agenti atmosferici e ai tarli. Un tale ha trattato l'esterno della propria casetta di legno con olio per motori esausto, ritenendo che le particelle metalliche avrebbero turato meglio i pori del legno e che sarebbero rimaste indigeste a tarli e microbi.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Considerare [tpcolor=#A0522D]usi di lubrificazione[/tpcolor], tenendo conto che i residui potrebbero irrancidire, e seccarsi, polimerizzarsi.
[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Spargere gli olii, in modiche quantità, meglio se nebulizzati, su [tpcolor=#A0522D][tpb]suoli argillosi[/tpb][/tpcolor] [/tpsize][tpsize=2]dove non si abbia danno nel caso che le piante crepino, il che sarebbe segno di avere esagerato.
Sparse e integrate nel suolo, le particelle di olio avrebbero alti rapporti superfici/volumi, quindi sarebbero "rapidamente" attaccabili dai microrganismi edafici.
Tenere conto tuttavia che gli olii organici = lipidi = grassi sono trigliceridi e che i prodotti della digestione edafica sarebbero acidi, e infatti da nostre prove in vasi su balcone abbiamo constatato che i sassi calcarei prima compatti erano diventati porosi per corrosione e facilmente intaccabili e scavabili con le unghie!
I suoli acidi non sono favorevoli a numerose piante, e sono ovviamente compensabili con basi, ma in questo caso NON usare la soda caustica sia pur diluita e neppure il bicarbonato, poiché il sodio tende a disgregare le micelle del suolo, causando dilavamento e compattazione e riducendo porosità e ossigenazione, insomma riduce fino ad annullare la fertilità. Meglio i composti di calcio, che sono gli stessi che si usano per fondere la neve in climi non polari, e si usano per gli umidificatori. Ma queste sono disquisizioni:
chi ha un terreno calcola bene quanto può assorbire, e chi ha un vaso se esagera sta a contemplare il vaso desertificato o sostituisce il contenuto.[/tpsize][tpsize=3]
Un po' di lipidi al suolo giovano, in quanto che costituiscono comunque cibo per i batteri: del resto, grassi sono presenti in tutti i residui vegetali e nelle carcasse animali e nelle deiezioni: importa che sono in piccola porzione e ben emulsionati.
Olii nebulizzati su piante possono proteggerle o liberarle da alcuni parassiti. Addirittura la vaselina, che è un olio minerale.
[tpcolor=#FF00FF]
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[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#FF00FF][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] Discorsi paragonabili, per quanto riguarda il RIUSO,   per i brodi di cottura di  pasta o riso o verdure o altri cibi:
http://www.eticamente.net/6063/acqua-della-pasta-come-riutilizzarla.html
(i contenuti essenziali sono copiati con piccole variazioni su [tpcolor=#FF00FF][tpb] http://tny.cz/47ed0d25[/tpb]  (= http://tinyurl.com/brododipasta )[/tpcolor], soprattutto per prudenza, per ridondanza)
: i brodi sono assumibili in quantità maggiore (che gli olii) per bocca, e fanno specialmente bene se caldi e a stomaco libero.

[/tpsize][tpsize=6][tpcolor=#8B0000][tpb]◘[/tpb][/tpcolor][/tpsize][tpsize=3] [tpb]Avviso[/tpb] tuttavia che gli olii dei sottoli commerciati a fini lucrativi ho provato soggettivamente che sono schifezze, sia gli olii di girasole (da sottoli, non dico quello estratto a freddo) sia (un po' meno) quelli di oliva raffinati: sono indigesti, fanno qualche guaio al metabolismo. Prova a bere mezzo bicchiere di olio extravergine e mezzo di altro e vedi la differenza... l'ho vista letteralmente sulla vista, e sugli occhi, incispati in modo spaventoso per circa 2 giorni dopo l'esperimento coll'olio di girasole. (Sì, suggerisco di rinunciare ai sottoli dozzinali, purtroppo).

█ UN LITRO DI OLIO versato nelle fogne, quindi in fiumi, mari, falde acquifere, rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI LITRI D'ACQUA, ...quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni.

Olii e grassi nelle fogne causano problemi anche ai depuratori!
Se dopodiciò insistessi a gettare olii nel lavandino sappi ▬ e comunque è così ▬ che ne favoriscono l'intasamento: se non volessi raccoglierli per coscienza ecologica, potrebbe comunque convenirti di farlo per scongiurare l'intervento di un idraulico (e l'idraulico non me ne voglia male... il mondo resterà pieno di donne e di massaie...).

[tpcolor=#00BFFF]Se applicherai e diffonderai questi concetti, ritengo che l'ambiente e i tuoi eredi te ne saranno riconoscenti!
Intanto ti ringrazio io a nome di tutti anche per le altre cose buone che fai e di cui non ho idea,
e ringrazio i creativi del riciclaggio e dell'ecologia
e chi comprende che una buona goccia ,benché destinata a mare, non è inutile: è bella, pulita, preziosa, indispensabile.[/tpcolor]

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OBIEZIONE 1: "Dove hai preso questi dati? E che vuol dire che rende non potabile? Per quanto tempo? L'acqua marina non è potabile..."

RISPOSTE: • A parte che un po' di acqua marina potrebbe essere bevuta con profitto, ne lessi mi pare in "racconto di un naufrago" e so che viene usata in medicine eterodosse, sia pur diluita a concentrazione isotonica, e addirittura ho letto di un cane si riebbe dopo totale dissanguamento avendogli sostituito tutto il sangue con tale acqua diluita, ma non divago più...
• Olii e solventi apolari formano uno strato superficiale sull'acqua che ne impedisce la traspirazione, perciò gli organismi (mono- e pluri-cellulari) sottostanti asfissiano, e non solo i cormorani come qualcuno ricorda da immagini di disastri marittimi da petroliere e da guerre per il petrolio nel Golfo Persico.
• I solventi apolari volatili evaporano e inquinano l'aria.
• Le molecole degli [tpcolor=#FF0000]olii minerali[/tpcolor] e dei solventi [tpcolor=#FF0000]minerali e sintetici[/tpcolor] potrebbero durare millenni o milioni di anni, com'è successo infatti col petrolio e sta succedendo col DDT.
• Gli olii alimentari sono digeribili da alcuni batteri ma mica tanto facilmente... Per favorirne la digestione microbica i [tpb]depuratori[/tpb] devono rimescolare e arieggare in lavoro multiplo, per unità di massa oleosa, rispetto al lavoro per deiezioni e residui idrofili.
• Le fonti di quanto qui riporto aggiungo in calce, non ho trovato la fonte originaria sul dato del "milione di litri" e in effetti l'obbiezione l'ho pensata io.
Comunque supponiamo che un litro di olio renda ASFITTICI "solo" 1.000 litri di acqua di fiume o di mare...
Se a buttare olio nel lavandino sono milioni o miliardi di persone, lo stress inflitto all'ecosistema cioè alla Terra è pesante, anche per lei.
«L’olio potrebbe raggiungere direttamente le falde acquifere, inquinandole irrimediabilmente.
Un litro di olio mescolato a [/tpsize][tpb][tpsize=4]un milione di litri[/tpsize][/tpb][tpsize=3] d’acqua basta ad alterarla e a renderla non potabile.» : da http://natura.forpassion.net/2010/07/19/l%E2%80%99olio-fritto-dove-lo-metto-ecco-come-smaltirlo-in-modo-eco/
Se trovi dati più affidabili e precisi, moltegrazie!, magari comunicali a [email protected] così l'integreremo in questo testo!
[tpcolor=#696969][tpb]Intanto, se vuoi giustificazioni per restare nelle tue zozze abitudini, non occorrono: ti è permesso inquinare senza bisogno di giustificazioni![/tpb][/tpcolor]

OBIEZIONE 2 (duplice):
[tpb]2.1:[/tpb] Ci sono problemi più gravi, e
[tpb]2.2:[/tpb] stare a raccogliere l'olio è una grande scocciatura, e perdita di tempo.

CONTROBBIEZIONE:
[tpb]2.1:[/tpb] Problemi più gravi: stai facendo qualcosa di efficace per risolverli? Sì? Comunque, scriviceli e li elencheremo... faremo una lista qui sotto! [email protected]
[tpsize=1]Si stima che ogni anno oltre 200.00 tonnellate di olio fritto finiscano nell’ambiente (lo dice http://natura.forpassion.net/2010/07/19/l%E2%80%99olio-fritto-dove-lo-metto-ecco-come-smaltirlo-in-modo-eco/ : come spesso, gli ecologisti non sono esemplari nel citare le fonti e nel precisare la valenza dei dati)[/tpsize]
[tpsize=3][tpb]2.2:[/tpb] Versare l'olio nel lavandino o in un recipiente equivale allo stesso "sbattimento" con la differenza che il secondo metodo inquina molto meno.
Un saggio cinese dice "non puoi scalare la montagna con il prurito sotto i piedi": il prurito è un piccolo problema ma prima o poi dovrai risolvere anche questo per proseguire!
E' tipico di chi non ha voglia di far nulla non volere impiegare 30 secondi in più a metter l'olio in una bottiglia. Ovviamente non è il tuo caso, tu avrai talmente tanto da fare che i 30 secondi quando li trovi?[/tpsize]


[tpcolor=#00BFFF][tpsize=4]Allénati a nominare e quindi concepire che esistono [/tpsize][tpb][tpsize=5]"residui"[/tpsize][/tpb][tpsize=4] più che [tpb]"spazzatura"[/tpb] e [tpb]"rifiuti"[/tpb], e a considerare gli effetti delle azioni (includendo tra le azioni i pensieri).
I residui possono essere recuperati e possono essere più pericolosi di una parola a cui siamo abituati come "spazzatura": questa parola sembra dire che basterebbe spazzare via le brutture e l'AMBIENTE (domestico) sarebbe pulito e non ci sarebbe da preoccuparsene, e invece i [tpb]residui[/tpb] di cibo nelle pentole possono essere appetitosi, i residui radiattivi possono essere spaventosi, ecc.
I [tpb]rifiuti[/tpb] sono sempre spiacevoli, specialmente da ragazze e donne! E lasciano sempre residui, in certi casi riciclabili e benefici, in certi casi tossici e da incenerire o incistare in discariche, e il guaio è quando non sappiamo come separarli e smaltirli.[/tpsize][/tpcolor]
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Fonti, di cui alcune non già menzionate:
http://www.coou.it/
Un articolo dalla rivista AAM Terranuova tra 2009 e 2010 d.C..
Contadini, uno specialista in compostaggio, e nostri esperimenti.
Pluralis maiestatis/modestiae/etc., cfr. http://pianetavivo.wordpress.com
https://www.facebook.com/pages/Grugliasco-in-comune/119887738022572
http://natura.forpassion.net/2010/07/19/l%E2%80%99olio-fritto-dove-lo-metto-ecco-come-smaltirlo-in-modo-eco/
http://www.zappingrivista.it/primo/stampa.php?nn=4773
(http://www.varese5stelle.com/2011/10/lolio-della-padella-dove-lo-butti/ )
http://www.overgrow-italy.nl/forums/open-space-vf4/dove-butti-lolio-di-frittura-della-padella-vt12297.html
www.eco2tour.com 

Altri indirizzi attinenti lo smaltimento di olii e "grassi" minerali e di olii e grassi organici:
http://www.sistri.it/

Altri indirizzi su raccolta differenziata, riciclaggio, residui, e robaccia varia: :-)
[tpcolor=#2E8B57]N.B.: per leggere o per leggere meglio contenuti di "cyte" cioè pagine di iCyte.com, prova a cliccare in alto a destra sul bollino col simbolo "+"![/tpcolor]
• http://www.icyte.com/saved/www.losai.eu/712393 per consolarti dell'immane sforzo di leggere fin qui le 4 o 5 opzioni di cui t'importa sì e no una e mezza, eccoti consiglietti più immediatamente utili alla salute, roba facile facile: cose da fare e da non fare in cucina, qualunque dieta tu voglia!
• http://www.icyte.com/saved/leganerd.com/700650 : "tutto" sul riciclaggio della plastica.

[tpsize=3]Ma dice poco o nulla del riuso:
• RIUSO ≠ RECUPERO ≠ RICICLAGGIO ≠ SMALTIMENTO: [/tpsize][tpsize=1]recupero e riuso posson essere usati come sinonimi, ma anche no (≠ "decisamente no"): recupero una bottigliaccia dal bidone della raccolta dei residui di plastica, e la posso riusare come bottiglia o come trappola per zanzare mettendoci acqua zucchero lievito e aceto, o come diffusore di luce riempita d'acqua e disinfettante e piantata in mezzo a una tettoia, o come elemento di un'assemblaggio artistico, ecc.;
ma posso riusare una bottiglia riempiendola d'acqua ogni volta che vo alla fonte, o lasciarla davanti all'uscio acciocché il lattaio me la riempia di latte, come una volta, cioè il riuso può essere nella stessa funzione per cui un oggetto fu originariamente progettato;
il riciclaggio sarebbe il recupero e il riuso dei materiali degli oggetti, per esempio il vetro e il metallo sono riciclabili all'infinito perdendo ben poco nella qualità (il ferro lessi che perdeva parecchio, però);
i residui secchi sono riciclabili in pastiglie combustibili;
lo smaltimento è il conferimento di oggetti (in senso lato, anche ceneri) in inceneritori e discariche o posti simili (vulcani, Sole, discariche geologiche), destinazioni semifinali (dagl'inceneritori una parte va in aria definitivamente) e finali, dopo i quali la civiltà rinuncia dichiaratamente e platealmente e totalmente di gestire i processi, che vengono lasciati alla natura (per cui buco nell'ozono, alluvioni, rivolgimenti tellurici si occuperanno di demolire i residui-rifiuti, salvo poi farli apparire in strati geologici vecchi di centinaia o di milioni di anni: la cosiddetta fanta-archeologia che però non è immaginata bensì è apparsa anche su giornali nazionali come notizie di cronaca, in trafiletti più o meno minuscoli)[/tpsize].
[tpsize=3]Ma ovviamente sono mere parole e si tratta di concordare significati.[/tpsize]

  [tpsize=2] Questi testi sono stati scritti in più fasi da metà anno 2013 d.C. alla fine del 2013 d.C.[/tpsize]
Ti spiace che non ci sono istruzioni per smaltire i grassi della tua ciccia? Eccotele! http://tny.cz/d0485753
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  shotURL facili da ricordare a questa stessa pagina:
http://tinyurl.com/residuioleosi
http://tinyurl.com/oliesausti
[tpsize=1]http://tinyurl.com/riciclooli
http://tinyurl.com/ricicloli
http://tinyurl.com/smaltimentooli
http://tinyurl.com/smaltimentoli
http://tinyurl.com/smaltireoli
http://tinyurl.com/smaltireglioli
http://tinyurl.com/smaltiregrassi
http://tinyurl.com/smaltireigrassi
http://tinyurl.com/smaltimentograssi
http://tinyurl.com/recuperooli
http://tinyurl.com/recuperoli
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  Per leggere a schermo intero, clicca qui sotto il pulsante virtuale "fullscreen".

Pasted: Aug 6, 2013, 4:08:55 pm
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